L’intraprendenza, si sa, è la base del successo. Questo lo
sanno bene in tanti, ma solo in pochi riescono a farne il leit motiv
della propria vita. C’è chi ci prova, si mette in gioco e a volte perde. Ma c’è
chi, con enorme spirito di sacrificio, riesce a realizzare i propri progetti.
Chi da una semplice chiacchierata riesce a tirar fuori grandi idee e la
conseguente voglia di realizzarle. Questo è il caso del progetto “Match”,
una Start-up nata dall’idea di quattro studenti universitari con grandi
ambizioni. La loro idea è quella di creare un ponte, reale, tra università e
lavoro, aiutando i neolaureati ad inserirsi in un mondo di grande competizione,
come quello lavorativo. Sembrava utopia per tutti. Ma non per loro.
I quattro founders
sono riusciti a crearlo davvero questo ponte, facendo leva sulla freschezza
delle idee dei giovani neolaureati e la loro voglia di mettersi in gioco. Cosi
chiunque abbia un piccolo o grande capitale da investire può trovare in loro
validissime risorse, team di gente competente e ben selezionata. Cosi i giovani
ideatori di Match hanno
chiesto informazioni ad uno Start-up center, hanno esposto le loro idee che
subito sono state ben accolte da diversi sostenitori. Ed eccoli qui, poco più
che ventenni, veder prendere vita la loro idea, trovando forma e collocazione
alla loro Utopia. Ora però la smettiamo di chiamarla utopia, perché ormai
“Match” esiste e si consolida giorno dopo giorno. Match è realtà. Qualsiasi
saranno i risvolti futuri questa ragazzi hanno raggiunto il loro obiettivo.
Hanno vinto la loro guerra contro l’indifferenza e la non voglia di fare. Hanno
vinto la guerra allo scetticismo di chi dice che certi “cervelli” è meglio che
siano andati via dall'Italia (leggi Ministro Poletti). Ah, perché si, il
progetto “Match”, purtroppo,
non ha preso vita in Italia, ma qualche in metro più in là oltre il confine. Calogero,
Andrea, Chiara, Giorgia e Omar (consulente esterno
e grande risorsa) hanno fatto tutto questo in Svizzera, precisamente a Lugano,
dove hanno la base operativa. In tanti dovrebbero seguire il loro esempio e
mettersi gioco. Beckett diceva: “Ho sempre
tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora.
Fallisci meglio”, ed è proprio
questo il messaggio che questi ragazzi urlano al mondo intero!
Calogero : http://www.matchstrategies.com/teams
Andrea : http://www.matchstrategies.com/teams
Chiara : http://www.matchstrategies.com/teams
Giorgia : http://www.matchstrategies.com/teams


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