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giovedì, ottobre 05, 2017

Dj Delta e de Andrè, un efficace binomio!

La vittoria del Red Bull Thre3Style, contest per Dj di altissimo livello, l’ha forse definitivamente consacrato. Anche se i dubbi rimasti erano ormai pochi vedendo come balla e salta la gente ai suoi live. Stiamo parlando di Dj Delta, ex Dj della famiglia Shakalab e attualmente uno dei migliori nel panorama nazionale. Oggi, però, parliamo di un suo lavoro abbastanza insolito “Storia di un giradiscaro”, un remix di 35 minuti sull’opera di Fabrizio De Andrè. Si avete letto bene, proprio lui, Faber. “Quello” del pescatore e di bocca di rosa. Ascoltando i primi minuti della traccia, si percepisce subito la qualità del lavoro. Un’intervista sull’arte della canzone apre il pezzo, e poi subito, tra capo e collo, una pietra miliare del cantautore genovese, Disamistade, poi Bocca di Rosa, e poi ancora Volta la carta e ancora la Guerra di Piero. Cosi per 35 minuti, De Andrè su De Andrè, la sua musica, i suoi versi e le sue parole ci accompagnano per un viaggio alla scoperta della sua vastissima discografia. Fin dal primo ascolto il pezzo muove una grandissima curiosità e l’ascolto continua senza pause. La selezione dei brani è mirata, precisa e attenta. Finito l’ascolto  la soddisfazione è tanta, di rado capitano lavori su questo genere, fatti cosi bene. Contatto Dj Delta, per qualche domanda e nonostante  i grandi impegni tra studio, live e la preparazione per la finale mondiale del Red Bull Thre3Style in Cile tra qualche mese, mi risponde. Ecco ciò che ne è venuto fuori. 

Perchè proprio de Andrè e non altri grandi della musica italiana?

Le motivazioni sono molteplici. La prima: è il mio cantautore preferito! Non credo di esagerare quando dico che De Andrè è stato uno dei più grandi cantautori e poeti del 900, capace di descrivere con eleganza e raffinatezza ogni dimensione dell’essere umano, dalla sfera spirituale a quella più terrena, oggettiva, carnale. Mi ha sempre colpito questa sua capacità di fondere musica, morale, poetica e ideologia in un prodotto d’arte quale può essere una canzone. La seconda: mi ha affascinato la sfida che comportava trattare da un punto di vista artistico un gigante come De Andrè, sia sul piano concettuale che sul piano tecnico. Rispetto a quest’ultimo punto, infatti, avevo ben chiaro quanto potesse essere complesso assemblare la maggior parte dei brani del cantautore genovese in modo da farne derivare un racconto, un discorso generale su questo artista. 

Per invogliare giovani e meno giovani al cantautorato italiano, pensi sia interessante fare degli eventi con questa tipologia di mix?

I giovani oggi sono abituati alla musica usa e getta. Un disco dura giusto il tempo di qualche condivisione sui social e poi si va oltre, lascia poco o nulla in chi lo ascolta. Questo non sempre per demerito degli artisti, quanto a causa delle nuove forme di fruizione musicale, come YouTube o Spotify, che se da un lato forniscono all’ascoltatore un universo potenzialmente infinito di musica, dall’altro ne annullano il rapporto profondo, il legame duraturo con l’opera. In un mondo come quello di oggi,  in cui i cantanti vengono prodotti in serie dai talent e durano al massimo una stagione, un cantautore come De Andrè non sarebbe mai emerso. Non c’è oggi la volontà, a tutti i livelli, di promuovere artisti che veicolano un messaggio, un contenuto ideologico (ancor di più se questo messaggio è controculturale e contestativo!). Quindi ti dico si, nel suo piccolo un mix come il mio può di certo essere un canale privilegiato per far conoscere ai più giovani la profondità del cantautorato italiano, perché lo presenta sotto una formula nuova che è appunto quella della DJ session.

Ora però è tempo di scelte, di scelte importanti! Puoi portare su un’isola deserta la tua consolle e un solo album di Faber, quale scegli? 

"Crêuza de ma" sicuramente! Ritengo quell'album patrimonio dell'umanità, per tutta la carica emotiva, il pathos, l'originalità e la linguistica che lo caratterizzano.









Dj Delta, un’eccellenza siciliana, di ascoltare e far ascoltare.



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