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martedì, aprile 09, 2019

"Sulla mia pelle". Il cinema e le verità


Ho visto "Sulla mia pelle". Ho voluto prendermi una notte di riflessione prima di scrivere questo piccolo pensiero. La storia è nota, più o meno, a tutti e forse è anche molto peggio da quella che si vede nel film. Voglio solo fare uno paio di considerazioni di varia natura:
Nessuno è stato SANTIFICATO, nessuno!

Gli errori sono stati messi a nudo, Stefano non era un santo, ne tutte le forze dell'ordine sono costituite da assassini e inumani. Quindi non ha senso ne dire ACAB o SBIRRI DI MERDA ne dire TOSSICO o SPACCIATORE. Bisogna andare oltre la storia, qui bisogna trovare dei colpevoli di un omicidio. Il film prova ridare giustizia e verità, in primis a Stefano che ha pagato con la vita, poi a tutte le forze dell'ordine.

Perchè nello stato dobbiamo riporci fiducia, non fargli la guerra.
Perchè gli errori si commettono, è vero, ma bisogna anche capire che nessuno ha il diritto di toglierti la vita.
Perchè sarebbe meglio che film del genere non fossero mai tratti da una storia vera.
Cinematografimente parlando, si è rasentata la perfezione. L'umanità è stata messa a nudo in ogni sua forma, senza nessun filtro. Il film è riuscito a squarciare il velo sacro dell'opera stessa, portando gli spettatori direttamente dentro la realtà dei fatti. 



Concludo dicendo che Alessandro borghi è stato da 10,
Alessio Cremonini, il regista, ha avuto un coraggio incredibile e ringrazio ancora una volta Ilaria Cucchi per aver restituito a tutti una parte di verità. Probabilmente, avete appena consegnato un capolavoro di umanità e giustizia alla storia del cinema italiano.
Spero vivamente che questo film vi sconvolga, vi faccia male, via crei rabbia e vi dia speranza! Viva il cinema!


"Agli esseri umani e all'importanza di essere considerati tali a prescindere da tutto" [Alessandro Borghi, vincitore del David di Donatello 2019 come migliore attore protagonista]

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